Il tema dello sviluppo sostenibile fu portato alla ribalta internazionale sul finire degli anni ’60 grazie ad un italiano, Aurelio Peccei, imprenditore, profondo pensatore, co-fondatore e

I limiti della crescita del Club di Roma
sostenitore del Club di Roma, gruppo multidisciplinare di scienziati. Egli fu un grande visionario, innovatore e fautore della necessità di una concezione globale per affrontare la complessità delle problematiche presenti e future dell’umanità. Molte sue riflessioni – riportate nella sua autobiografia “La qualità dell’uomo” del 1976 – sono di straordinaria attualità. Un esempio: «Questa è la rivoluzione sociopolitica mondiale dei poveri. Essa avrà un sempre maggiore impulso, mossa non tanto da precisi motivi ideologici, ma da un fondo di indignazione, di rabbia e di ribellione contro l’ingiustizia. Miliardi di uomini ai limiti della pazienza chiedono una ridistribuzione del potere, della ricchezza e del reddito nel mondo. È impossibile predire quali ulteriori forme assumerà questa sollevazione, e quali saranno le reazioni delle nazioni agiate, oggi divise e prese di contropiede. Quel che si può prevedere, tuttavia, è che questa rivoluzione non potrà venire fermata e che il prossimo futuro sarà, sicuramente, un periodo di grande turbolenza». Per ricordare la rivoluzionaria storia del Club di Roma potete guardare seguente il segunete video https://www.youtube.com/watch?v=fTRIYmWjdW4&t=18s

Aurelio Peccei fondatore del Club di Roma