ViaggiaResponsabile

Perù – la situazione attuale del paese rispetto ai nostri viaggi di Turismo Responsabile

Riportiamo un commento e l’analisi di Giovanni Vaccaro nostro referente a Lima per in viaggi di Turismo Reponsabile in Perù e aerea Andina.

Carissimo Vittorio, 

spero tutto bene.

Noi qui a Lima, come saprai,  stiamo vivendo un periodo confuso ma allo stesso tempo storico. L’area rurale, sta diventando sempre piú protagonista come soggetto politico. Proprio quel settore che storicamente è stata sempre esclusa dalle logiche di potere.

Dal 2016 c’è un gran conflitto tra il potere esecutivo e legislativo. Da quando Keiko Fujimori non ha vinto le elezioni contro Pedro Pablo Kuczynski.Da allora c’è stato uno scontro diretto tra questi due poteri. Ora si è arrivati al colmo che da quando è stato eletto Castillo presidente, le forze della “Derecha Bruta y Achorada“: Destra Ignorante e Prepotente, come viene chiamata qui,  non hanno mai accettato che vincesse un contadino, maestro elementare ed appartenente alla ronda campesina. Addirittura hanno dichiarato che Castillo ha vinto con brogli elettorali. Keiko Fujimori ha seguito la stessa logica di Tramp negli USA. Dal 28 luglio del 2021 in poi l’unico impegno politico del congresso della repubblica è stato quello di denunciare i ministri e far dimettere Castillo. La lotta politica si è ridotta a far destituire Castillo e dall’altro a fare favori per non farsi destituire. Inoltre sembra che Castillo sia incorso in azioni di corruzione nella concessione di opere pubbliche. E la situazione è esplosa quando il 7 dicembre, Castillo ha dichiarato che chiudeva in congresso ed anche il potere giudiziario, dichiarandoli in ristrutturazione. Con questo superava la soglia della legalitá e veniva arrestato dichiarando che aveva fatto un colpo di stato, nel chiudere il congresso. Immediatamente il congresso votava la destituzione di Castillo ed eleggeva la vicepresidente, Dina Boluarte. A questo punto il congresso ha festeggiato come la gran vittoria e Dina Boluarte dichiarava che avrebbe governato fino alla fine del suo mandato nel 2026. Immediatamente sono scoppiati i tumulti, promossi dal settore rurale. La gente vuole da tempo che se ne vadano tutti e ci siano elezioni anticipate. Inoltre l’evidenza mostra che Dina Boluarte ha accettato  la presidenza, in accordo sottobanco con il congresso. Quindi non vuole che rimanga il congresso a legislare (sempre a favore della élite del paese, indifferente alle necessità del resto del Perú). Finora le maggiori cittá del sud del Perú sono in rivolta. La presidente ha fatto passi indietro. Prima ha dichiarato che era d’accordo in anticipare le elezioni ad aprile del 2024. Ora dichiara che potrebbero essere a dicembre del 2023. Peró vista la politica del governo, di repressione ed uso indiscriminato della forza e delle armi, che ha causato vari morti e feriti, i dirigenti delle proteste hanno deciso di venire a Lima per farsi ascoltare, dato che finora il governo li accusa di essere terroristi, manipolati da Evo Morales o pagati dagli interessi dell’economia illecita.  

Dal 12 gennaio molte delegazioni sono a Lima ed hanno iniziato uno sciopero ad oltranza. La repressione é stata altrettanto dura, anche se a Lima non sparano al corpo, come avveniva nelle regioni. Ora é un braccio di ferro tra i manifestanti ed il governo ed apparentemente nessuno vuole cedere. 

Stiamo vivendo un momento storico, in quanto il settore rurale, emarginato storicamente fin dalla conquista spagnola, ora sta assumendo un ruolo protagonico. Prima ha fatto eleggere un presidente proveniente dal mondo rurale ed ora sta chiedendo che se lo avete dimesso, dovete andarvene anche voi, come presidente, Congresso ed indire subito nuove elezioni generali. Questo é storico. Il settore rurale sta mettendo in scacco al governo della Lima dei privilegi solo per alcuni. 

Tutto questo che conseguenza avrà sul turismo. 

Normalmente queste manifestazioni sono vampate che non durano molto tempo. Tra poco si dovrà trovare una via di uscita, anche perché vari settori dell’economia del paese stanno soffrendo le conseguenze di questo gioco politico. Il settore del turismo è quello che maggiormente sta reclamando, sia per l’arrivo dei turisti sia per l’immagine del paese. Il reclamo è proprio che prima delle vacanze di Pasqua, assolutamente tutto deve essere risolto, perché nel periodo di Pasqua ci sará un grande flusso di turisti dall’estero e dall’interno del paese. 

Quindi, in questo senso ed anche leggendo le esperienze precedenti queste manifestazioni non dovrebbero prolungarsi ancora per molto e poi tutto riprenderá i ritmi normali. 

Rimango in contatto per qualsiasi aggiornamento.

Un abbraccio solidale

Giovanni  

Be Sociable, Share!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.