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Perù – un voce dalle periferie del mondo.

Dare voce a chi non ha voce, il racconto di Giovanni Vaccaro e di sua moglie Nancy dalla periferia Sud di Lima su come si sta affrontando la pandemia e i suoi effetti sociali.
Corona Santa Rosa - Lima Perù

Carissimi amici del Perú, 

spero tutto bene, nonostante la nuova ondata di contagi ci preoccupi di nuovo.

Noi, personalmente stiamo bene, ma le varianti brasiliane ed inglesi della nuova pandemia, ci stanno riportando nuovamente in emergenza.

Le attivitá negli insediamenti umani, di Corona Santa Rosa, Pradera del Sur, 9 de Julio e Paraíso conosciuti da chi é venuto a Lima, si sono dovute adattare.. 

A dicembre é terminato l’anno scolastico. Noi abbiamo concluso la scuola materna ed il doposcuola. Dobbiamo ammettere che é stato difficile adattarci alla nuova situazione per istruire ed educare a distanza. Siamo riusciti o a coinvolgere i bambini da casa, inviando video ed accompagnandoli in tutto, attraverso i cellulari dei genitori e procurandoglieli a chi non li aveva.  

La sorpresa é che si é creata una simpatica interazione tra i bambini, gli adolescenti con gli insegnanti e con le stesse famiglie. É stato un poco come entrare ogni giorno a casa di ognuno, in un clima di confidenza ed anche appoggio psicologico. Alla fine, siamo contenti per come hanno progredito le loro conoscenze, competenze ed abilitá e per le amicizie nate o rinforzate con le famiglie. Questo è uno degli effetti positivi di questa nuova situazione. 

In generale peró dobbiamo costatare che la situazione degli alunni, nelle scuole, a livello nazionale, ha presentato aspetti drammatici. Il Ministerio de Educación del Perú, ha confermato come il tasso di suicidio degli adolescenti, nel 2020, sia aumentato di quasi il 38% rispetto all’anno precedente. Inoltre ha dovuto riconoscere che il 39% degli alunni delle scuole pubbliche, non ha potuto seguire in modo sufficiente le lezioni a distanza, per l’enorme difficoltá per poter collegarsi via internet o per segnale di televisione ai programmi stabiliti. La maggior parte di loro sono bambini di zone rurali dell’Amazzonia e delle Ande, dove il segnale non arriva ed alcuni hanno dovuto percorrere giornalmente parecchi chilometri a piedi per raggiungere zone dove il segnale permette di collegarsi. 

Inoltre, la situazione attuale della seconda ondata ha fatto collassare di nuovo il sistema sanitario. Le aree di terapia intensiva sono di nuovo tutte piene. Non ci sono piú posti letto, sia a Lima che in quasi tutte le altre cittá del paese. Alcune famiglie, stanno di nuovo chiedendo l’Ossimetro e le bombole di ossigeno per poter resistere in casa l’attacco delle nuove varianti di questo virus. Di nuovo sitamo iniziando a ripetere la situazione grave dell’anno scorso.. 

Purtroppo la situazione di emergenza sta acutizzando la giá precaria situazione economica e di mancanza di lavoro. Nessun politico parla piú di quarantena, perché si sa che nessuno potrá rispettarla, per la crisi economica che colpisce soprattutto la popolazione delle zone di estrema periferia, come la nostra, che soffre di piú l’impatto di questa crisi.  

Giá  prima dell’arrivo del virus, il 71% della popolazione economicamente attiva lavorava in modo informale (in nero). Ora che piú di 2 milioni di persone, che lavoravano nel settore formale, hanno perso il lavoro, la situazione é ancora piú drammatica e precaria.    

Vista la situazione, stiamo studiando di nuovo come poter organizzare la consegna di ceste di viveri  alle famiglie in situazioni piú gravi. 

Per fortuna si stanno riattivando le mense popolari autoorganizzate, anche se sono sempre piu deboli per esporsi al contagio, che riescono, ma che, in parte, permettono di affrontare questa crisi, che sembra non abbia fine, per lo meno fino al vaccino, che gli esperti dicono che coprirá tutta la popolazione a fine di quest’anno.

Forse l’attivitá che riesce a creare un minimo di speranza, in questa situazione assurda é  l’implemento di gruppi di donne e uomini di varie famiglie, con capacitá da commercianti, con programmi di microcredito. Finora abbiamo prestato fondi a 120 membri di famiglie differenti. Pensiamo anche di continuare con piú famiglie, di riattivare e implementare la cooperativa di taglio e cucito e stiamo studiando di come poter implementare cooperative legate al riciclaggio, anche se siamo ancora in una fase di studio.     

Quello che sembra chiaro, ormai, che il paese, che si considerava in continua crescita economica, prima della pandemia, quello che realizzava era solo una crescita economica, sensa reale sviluppo sociale, dove l’aumento della ricchezza  ha accentuato soprattutto disuguaglianze sociali sempre piú ampie (le 12 famiglie piú ricche del Perú, i 12 apostoli dell’economia peruviana, hanno aumentato loro ricchezza di quasi 100 volte in piú rispetto all’inizio del periodo di crescita economica) senza che questa significasse un miglioramento delle condizioni educative e sanitarie del paese, come questa realtá sa svelando e non risolvendo la problematica della denutrizione infantile del 45% dei bambini al di sotto dei 5 anni non raggiungeva il livello di emoglobina adeguato alla loro etá, ora non  e del 37% di casi di tubercolosi. 

Davanti a questi problemi ci sentiamo molto piccoli, vulnerabili e deboli, forti solo della forza di essere presenti. Della coscienza di sapere che il nostro maggior servizio sia proprio quello di far sentire alle famiglie che ci siamo, che non sono soli e poter fare memoria che, quando sembra che non ci siano vie di uscita, che la morte sia dominante e potente, di contemplare il volto di Gesú crocifisso, nei loro volti, mantenendo la speranza che dopo il venerdí santo arrivi presto la domenica di Pasqua, perché sempre le situazioni assurde sono finite, prima o poi. 

Nel ringraziarti e ringraziarvi della tua e vostra vicinanza, speriamo, magari con piccoli aiuti, di poter continuare a poter offrire ceste di viveri, per i piú bisognosi, poter far girare ossimetri e bombole di ossigeno tra le famiglie colpite dal COVID-19 e poter continuare a prestare fondi di microcredito per mostrare come i problemi, se visti con creativitá e fiducia, possano costituire nuove opportunitá.

Ti e vi mando un forte abbraccio solidale e fraterno da parte di tutti noi, sentendoci uniti nella lotta quotidiana per un mondo giusto, fraterno e solidale, nonostante i messaggi di morte e disperazione.

Con affetto

Giovanni e Nancy

Nei prossimi giorni come Planet Viaggi Responsabili proporremo a tutti i nostri viaggiatori un progetto di sostegno al microcredito in appoggio all’ Associazione Yachay Wasi di Lima

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