Due terzi delle città africane da qui al 2035 potrebbero essere minacciate dagli effetti dei cambiamenti climatici. A sostenerlo, come riportato dall’InfoAfrica, è uno studio pubblicato la scorsa settimana dalla società di consulenza britannica Verisk Maplecroft, secondo il quale il rischio è ritenuto elevato e l’Africa è il continente più minacciato dagli effetti dei cambiamenti climatici globali.
Per valutare la capacità di resilienza delle città agli choc climatici, il rapporto ha esaminato due fattori principali: le proiezioni demografiche e i dati economici. I risultati farebbero emergere che gli agglomerati urbani africani sembrano essere i più vulnerabili: Secondo le Nazioni Unite, infatti, 86 delle 120 città in più rapida crescita nel mondo si trovano nel continente; tuttavia, queste aree molto densamente popolate stanno già vivendo grandi difficoltà nella fornitura di acqua potabile o a causa di inondazioni violente.
Il riscaldamento globale esacerberebbe ulteriormente queste tensioni, creando al contempo un circolo vizioso, poiché allo stesso tempo ridurrebbe la crescita economica dell’Africa, impedendole di costruire nuove infrastrutture per proteggersi meglio e aumentare la resilienza. In totale, otto città africane sono tra le dieci più a rischio al mondo: tra queste in particolare Abuja, Addis Abeba, Dar es Salaam, Lagos, Luanda, Kampala e Kinshasa. In quest’ultima già attualmente i suoi 13,5 milioni di abitanti vengono colpiti regolarmente da forti inondazioni. Con la popolazione che dovrebbe raggiungere i 26,7 abitanti da qui al 2035, la situazione potrebbe peggiorare significativamente senza interventi adeguati.